Il dossier di Savona 2027
Il dossier
Savona ha consegnato al Ministero della Cultura il dossier di candidatura a Capitale italiana della cultura 2027. All’interno delle 60 pagine del documento sono raccontate le “Nuove rotte per la cultura” che la città ha intrapreso in questi mesi insieme a migliaia di cittadini protagonisti attivi del processo, ai Comuni del comprensorio, alle città del Nord Ovest, dell’Associazione Italiana Città della Ceramica e del Mediterraneo.
Quella di Savona è una candidatura plurale, che pone la cultura al centro di un percorso di rigenerazione urbana e sociale. 9 temi guideranno le nostre riflessioni e la nostra creatività tra 9 luoghi rinnovati: visioni, storie inedite e installazioni spettacolari tracceranno le rotte della cultura e della nostra società.
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Nuove rotte per la cultura
Il titolo della candidatura nasce e si sviluppa nel corso degli incontri realizzati insieme alle realtà culturali, sociali, economiche, istituzionali del territorio. Le nuove rotte sono quelle delle merci e delle persone che partono e arrivano da Savona e verso Savona, da cui importare ed esportare idee, innovazione e sviluppo.
Percorrendo nuove rotte di spazio, di senso e di condivisione la candidatura a Capitale italiana della cultura rappresenta un processo di ricerca di nuove bussole culturali, per affrontare le complessità del presente e degli ecosistemi urbani.
Un modello per la gestione innovativa della cultura
Per questo Savona sta lavorando alla rigenerazione di infrastrutture culturali, alla creazione di nuovi spazi per la socialità, all'uso di tecnologie innovative per sperimentare nuove forme di fruizione culturale.
Savona si candida a diventare un punto di riferimento per la gestione innovativa degli spazi di aggregazione e delle politiche culturali urbane, verso un anno decisivo - il 2027 - quando saranno conclusi i cantieri di 80 milioni di euro di investimenti pubblici, di cui 46 legati a progetti PNRR, con oltre 10 mila metri quadri di spazi rigenerati e destinati ad attività culturali. La candidatura mette a valore questa epocale trasformazione urbana, per diventare spazio in cui la cultura viene prodotta e non solo “consumata”.