Quadreria del Seminario Vescovile
La sede del Seminario è stata progettata dall'architetto Alessandro Martinengo nella seconda metà del XIX secolo ed è costituita da un corpo principale, che si sviluppa intorno ad un chiostro centrale e da quattro ali che si protendono verso l’esterno; tutto intorno è presente un ampio parco. All'interno del Seminario sono presenti una piccola cappella e una biblioteca, che ospita principalmente testi di natura religiosa e teologica.
La quadreria è composta da una ricca collezione di dipinti, sculture e arredi, disposti sia lungo corridoi che in alcune sale. Tra le opere più importanti si annoverano una Sacra Famiglia attribuita a Van Dyck, un’Ultima Cena di Giovanni Pietro Rizzoli detto il Giampietrino, copia della più famosa versione leonardesca, un trittico quattrocentesco di Santa Lucia e un Crocifisso ligneo (XV sec.), opera di gran pregio a livello regionale per antichità e qualità.
Al suo interno sono anche ospitate opere di artisti genovesi tra i quali Gio Battista Carlone, Gioacchino Assereto, Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto che hanno dipinto sulle loro tele scene allegoriche e bibliche, soggetti devozionali, ritratti di vescovi della Diocesi di Savona e Noli, dei principi dell'Accademia del Collegio Vescovile e, infine, allievi del Seminario. Altre significative testimonianze sono legate all'arte di Sebastiano Galeotti e ai pittori savonesi Ratti e Robatto, seguaci del Guidobono. Il panorama si completa con opere di Eliseo Salino, Veronica Murialdo, Eso Peluzzi e Lo Martire.