Oratorio Confraternita Santi Pietro e Caterina

Cosa vedere a Savona: San Pietro | © Archivio visitsavona Cosa vedere a Savona: San Pietro | © Archivio visitsavona
La vicenda storica dell’Oratorio dei Santi Pietro e Caterina è molto lunga e complessa, basti dire che l’attuale sede era inizialmente intitolata alla Chiesa della Santissima Concezione.

Per comprenderne l’intrecciata vicenda si deve ripartire dalla seconda metà del Duecento, secolo nel quale venne fondata la Confraternita di Santa Caterina d’Alessandria, e successivamente quella di San Pietro, che fino al 1530 risultavano ancora due entità separate, posizionate nella zona del Priamar. Dopo la conquista di Genova e la conseguente erezione della Fortezza, i due oratori vennero demoliti e, nel 1544, si unirono in un’unica sede nella contrada di Scarzeria. Nel Settecento si rese necessaria la demolizione del vecchio edificio, ormai fatiscente, e la costruzione di uno nuovo tra il 1729 e il 1731 su disegno di Giovanni Battista Folco. Nel 1882, a causa dell’ampliamento della città, fu demolita anche questa sede, costringendo la Confraternita dei Santi Caterina e Pietro a trasferirsi all'interno della Chiesa della Santissima Concezione, dove la troviamo tutt'oggi.

L’attuale Oratorio venne costruito nel 1761 su progetto di Gio Antonio Ricca, annesso a un convento oggi andato distrutto. La facciata esterna si sviluppa prevalentemente in larghezza, poiché inglobava parte del convento, ed è decorata da un affresco nella zona più alta. L’interno si presenta a pianta ellittica con due cappelle laterali e cupola centrale, schema molto frequente nelle architetture liguri settecentesche. La decorazione interna è prevalentemente da attribuirsi alle tele e alle casse processionali; due sono infatti gli artisti che maggiormente occupano gli spazi: Carlo Giuseppe Ratti e Paolo Gerolamo Brusco artefici delle “Storie dei Santi Pietro e Caterina”.

Le casse processionali sono, cronologicamente parlando, molto distanti tra loro: due sono di origine seicentesca e raffigurano la “Flagellazione” e “Cristo che cade sotto la Croce” di un autore ignoto; la terza è stata realizzata da Renata Cuneo nel 1978 con ”Ecce Homo”, probabilmente su modello di un’opera già esistente ma andata distrutta durante un incendio. Le tre casse vengono ancora portate in processione. Ogni Domenica e i giorni festivi alle ore 18 viene celebrata la Santa Messa Internazionale.

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