Tempietto Boselli
Fin da bambino, Giacomo respirò l'arte della ceramica nell'aria stessa, grazie al padre, esperto del mestiere. Ma il suo desiderio di conoscenza lo spinse oltre i confini della sua città natale, portandolo fino a Marsiglia, dove apprese le tecniche innovative che in quel periodo spopolavano. Tornato a Savona, Giacomo era pronto a brillare di luce propria.
Nel 1768 aprì la sua fornace, dando vita a oggetti di maiolica e ceramica di straordinaria bellezza. Al suo fianco, due figure preziose: il ceramista Giuseppe Robatto e la moglie Clara, abile pittrice che arricchiva le sue creazioni con decori raffinati. Ma il capolavoro assoluto di Giacomo Boselli è senza dubbio il Tempietto.
Costruito per abbellire il suo giardino, questo gioiello di ceramica rappresenta uno dei più puri esempi di architettura neoclassica in Liguria. Le sue sei colonne ioniche semiaddossate, la cupola che svetta verso il cielo e la perfetta armonia delle proporzioni ne fanno un monumento senza tempo. Purtroppo, nel 1928, la vecchia casa del Boselli dovette essere demolita. Ma il destino volle che questo "tesoro culturale" non andasse perduto.
Il ragionier Giovanni Rossi fu Lorenzo, nuovo proprietario dell'edificio, comprese il valore inestimabile del Tempietto e decise di donarlo al Comune. Così, nel luglio del 1930, il Tempietto trovò la sua nuova dimora nei giardini Dante Alighieri, dove ancora oggi troneggia, silenzioso testimone della maestria di Giacomo Boselli e della bellezza senza fine dell'arte ceramica ligure.
Mentre ammiri questo gioiello architettonico, lascia che la tua immaginazione ti trasporti indietro nel tempo. Immagina Giacomo Boselli al lavoro nella sua fornace, intento a dar vita a forme armoniose con la sua passione e il suo talento. Pensa alla dedizione e all'amore per l'arte che lo spinsero a creare un'opera destinata a durare nei secoli. Il Tempietto di Giacomo Boselli è più di un semplice edificio: è un simbolo della creatività umana, un ponte tra passato e presente, un invito a riscoprire la bellezza che ci circonda e a custodire con cura il nostro patrimonio culturale.